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QUANTO GUADAGNANO LE DIVERSE CATEGORIE PROFESSIONALI?

L’Osservatorio JobPricing, grazie all’attività di monitoraggio e raccolta dati sulle dinamiche retributive e lo studio del mercato del lavoro in Italia, rappresenta una fonte dati tra le più accreditate e citate dai media e dalla stampa.

L’indagine sul livello di soddisfazione degli italiani nei confronti del loro stipendio, a sorpresa mostra un’inaspettata soddisfazione. Il motivo? La pandemia e la paura di perdere il lavoro hanno fatto sì che chi avesse uno stipendio fisso lo valorizzasse ora più che in passato, spostando l’interesse da uno stipendio più ricco ad uno stipendio più sicuro per tutti i mesi dell’anno.

Il Salary Outlook è uno sguardo generale sulle dinamiche degli stipendi in Italia con dati aggiornati al secondo semestre 2020. I dati evidenziano che un lavoratore dipendente in Italia ha percepito in media una retribuzione annua lorda di 29.235 euro; ma analizzandoli per categorie contrattuali, i dirigenti percepiscono in media 101.223 euro, i quadri 54.236 euro, gli impiegati 30.737 euro e gli operai 24.770. Ma nel settore “privato” esistono forti differenze retributive tra Nord e Sud d’Italia, secondo lo Svimez si tratta in media di un 20%, ma in alcuni settori con punte che superano anche il 40%.

Pensiamo ai compensi degli addetti al call center, dove si riscontra una differenza importante tra Nord e Sud. A Torino la paga media dichiarata è di 1.250 euro mensili, a Milano è di 1.000 euro, a Bologna risulta essere di 900 euro. Al Sud la situazione è decisamente meno favorevole: a Napoli la retribuzione media risulta essere di 662,50 euro, a Cagliari di 590,68 euro, a Bari è di 589 euro, mentre a Palermo è di 583 euro mensili. Si riscontra così una differenza che arriva al 42% a sfavore dei lavoratori del Mezzogiorno. Su questa profonda differenza pesa l’alto tasso di disoccupazione del Mezzogiorno; con tanta forza lavoro disponibile per poche posizioni al Sud le aziende hanno decisamente una maggior forza dal punto di vista contrattuale.

Una possibile evoluzione dello Smart working potrebbe prendere la forma del South Working, ossia il rientro dei lavoratori originari del Sud nelle proprie regioni. Potendo lavorare da remoto, in molti hanno già deciso di lasciare il Nord disdicendo affitti che spesso impegnavano cifre importanti e questo potrebbe contribuire a riattivare economicamente questi territori.

Per gli infermieri ospedalieri possiamo dire in generale che lo stipendio mensile lordo medio è di circa 1.900 euro al mese (che sarebbero circa 1.600 euro netti), più basso rispetto a quanto percepiscono in altri Paesi europei: in Svizzera, per esempio, percepiscono circa 5.400 euro, in Gran Bretagna circa 2.200 euro ed in Belgio di circa 2100 euro al mese. A fine carriera in Italia lo stipendio medio (per un orario settimanale di 36 ore) può arrivare anche sui 2.500 euro al mese.

Un altro esempio, gli avvocati. Gli avvocati junior e quelli che fanno pratica negli studi guadagnano da 500 fino ai mille euro, ma non è escluso che sia invece previsto solo un rimborso spese. I giovani avvocati iniziano a vedere i propri guadagni crescere solo dopo i 4/9 anni di esperienza, mentre i grandi avvocati possono guadagnare decine o centinaia di migliaia di euro al mese, soprattutto se lavorano coni grandi multinazionali.

Lo studio annuale University Report (che analizza il valore retributivo della laurea nel mercato del lavoro italiano) mostra come in generale sono le facoltà scientifiche quelle che consentono sia l’ingresso a livelli retributivi maggiori che una crescita del salario più sostenuta nel corso della carriera.

Se inoltre volete scoprire la classifica generale delle aziende che pagano meglio le professioni intellettuali, i manager ed i “colletti bianchi” e la classifica delle aziende con le migliori crescite in termine di retribuzione, potete andare su: https://www.jobpricing.it/whitepaper/

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