1. Concentrare le azioni di miglioramento del RdC, anziche’ sulla sua funzione di contrasto alla poverta’, sul collegamento col mercato del lavoro: l’inefficacia che si imputa al RdC (peraltro esagerata e strumentale) risiede qui; inutile e dannoso disperdere tempo, energie e risorse in ulteriori aggiustamenti alla parte economica, che per riconoscimenti generalizzati ha finora funzionato in maniera accettabile.
2. Riconoscere che il RdC e le politiche attive non sono strumenti per l’incontro fra domanda e offerta di lavoro ma un metodo per migliorare l’occupabilita’ delle persone e la loro condizione professionale; come tali, richiedono tempi lunghi per esplicare i loro effetti, incompatibili con il semplicistico riscontro del numero delle assunzione realizzate.
3. Istituire in maniera stabile la figura del “Job Advisor”, del tutto analoga a quella del consulente di carriera da sempre esistente nelle societa’ di head hunting e outplacement e coraggiosamente ed efficacemente ricoperta negli ultimi due anni e mezzo dai navigator (diversamente dalla strumentale disinformazione messa in atto e come invece autorevolmente certificato dalla Corte dei Conti); figura professionale riconosciuta con apposito albo, inserita all’interno di Anpalservizi e ricoperta con incarichi di collaborazione quinquennali rinnovabili.
4. Separare i due percorsi: avviare a Patto Per il Lavoro e politiche attive soltanto i soggetti ritenuti dai JA realmente occupabili e motivati alla sottoscrizione del PPL, lasciando ai servizi sociali e ad altre misure di sostegno e reinserimento la cura delle persone che per condizioni socio-economiche o personali non risultino realisticamente inseribili nell’immediato nel mercato del lavoro.
5. Istituire degli “Anpal corner” presso tutti i Centri Per l'Impiego, dove i JA possano svolgere la loro attivita’ in maniera autonoma e indipendente, sia pur coordinata con i CPI; ove cio’ non sia possibile per ragioni logistiche, prevedere appositi spazi esterni, anche avvalendosi di strutture di job sharing o di idonei locali eventualmenti messi a disposizione da soggetti pubblici sul territorio.
6. Completare l’opera saggiamente iniziata ma tuttora incompiuta di costruzione di una piattaforma informatica unica e nazionale (MyAnpal), scollegata dai diversi sistemi informativi regionali ma accessibile solo per consultazione da operatori dei CPI autorizzati, priva di funzionalita’ burocratiche e amministrative e totalmente dedicata alla raccolta ed elaborazione delle informazioni utili alla ricerca, selezione e impiego degli assistiti (percettori RdC, ma anche potenzialmente percettori di altri sussidi o semplici persone in cerca di collocazione o ricollocazione).
7. Condizionare la concessione del RdC alla registrazione dei richiedente presso il CPI e alla sottoscrizione di un valido PPL, contenente un piano dettagliato e scadenzato delle azioni di sviluppo personale, di formazione, aggiornamento e di impegno nella ricerca di occupazione concordate fra JA e assistito, nonche’ gli obiettivi, siano essi direttamente occupazionali o di sviluppo delle proprie competenze, che ci si prefigge di raggiungere; PPL validato dai supervisor Anpalservizi, registrato su MyAnpal, condiviso con il CPI e messo a disposizione dell’Inps per la decisione sull’eventuale concessione del beneficio economico.
8. Condizionare il percepimento del RdC non al rispetto di mere scadenze o adempimenti burocratici ma al soddisfacimento concreto, sostanziale e dimostrato del piano d’azione individuale contenuto nel PPL, cosi’ come valutato dal JA, ratificato dal supervisor Anpalservizi e comunicato al responsabile del CPI di competenza.
9. Istituzione a cura Anpalservizi tramite proprio personale (inclusi i JA), con l’eventuale collaborazione dei CPI, scuole, CPIA, associazioni professionali e imprenditoriali, di regolari e idonei laboratori di istruzione e aggiornamento, fra i quali prioritariamente ma non esclusivamente: lingua italiana, lingua inglese (o altra lingua straniera richiesta dalla situazione locale), uso del computer e suite Office, lezioni teoriche abilitanti alle sole lezioni pratiche e successivo esame per il conseguimento della patente B e C.
10. Concessione a tutti i sottoscrittori di PPL dell’Assegno di Ricollocazione, corrisposto a completamento del percorso e non piu’ ad avvenuta ricollocazione, con possibilita’ di scelta fra Agenzie Per il Lavoro private partecipanti al programma e JA (in questo caso, l’importo dell’assegno di ricollocazione sarebbe incamerato da Anpalservizi, per finanziare le politiche attive locali).
11. Eliminazione del concetto di “offerta congrua” e sostituzione di questa con l’obiettivo occupazionale indicato nel PPL.
12. Condizionare la concessione degli incentivi occupazionali alle aziende allo svolgimento dei colloqui di selezione e alla sottoscrizione del contratto di lavoro presso i locali del CPI e alla presenza del JA responsabile del PPL e del responsabile del CPI; in questo modo si faciliterebbe l’accesso delle aziende alla riscossione dell’incentivo e contemporaneamente si introdurrebbe un controllo effettivo ed efficace sul corretto svolgimento della fase di offerta e accettazione del contratto di lavoro.
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