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Centri per l'impiego vuoti e tremila navigator inutili: siamo sicuri Antonio Mastrapasqua?

Faccio riferimento all'articolo apparso sul TEMPO di Gaetano Mineo 17 ottobre 2021.


È davvero triste sentir pronunciare parole denigratorie nei confronti dei Navigator, i collaboratori dell'Agenzia delle politiche attive del lavoro in assistenza tecnica ai Centri per l'Impiego da parte di Antonio Mastrapasqua, ex presidente dell'Inps. Ma lo è ancora di più sentir parlare di "spreco o di risorse che non vanno nella giusta direzione" quelle destinate al Reddito di Cittadinanza. Ciò che poi lascia attoniti è l'attribuzione della causa di questo presunto fallimento alla gestione dell'Ente che lo eroga, che "fa acqua da tutte le parti". Suscita riprovazione infatti constatare come una persona che ha rivestito una carica tanto significativa possa rinnegare il suo passato come una parte di se stesso. A piena voce possiamo allora dire noi a nome di tutti gli italiani che hanno sempre avuto fiducia e continuano a nutrire aspettative nei confronti dell'Ente che Mastrapasqua ha rappresentato, che oltre al danno c'è anche la beffa.

IL RAPPORTO DELLA CORTE DEI CONTI SUI NAVIGATOR

Il Rapporto della Corte dei Conti sul funzionamento dei centri per l'impiego, (puoi scaricarlo qui) val contrario di quanto affermato dall'ex Presidente dell'Inps, ha messo in risalto l'attività svolta dai Navigator, riportando i dati trasmessi da Anpal Servizi e i numeri realizzati da questi professionisti nelle diverse attività da loro svolte. Forse non tutti però sanno ed è ora il caso di dirlo, che i Navigator stanno vivendo sulla propria pelle il difficile rapporto di intermediazione tra due diverse realtà dalle quali dipendono dal punto di vista strutturale ed operativo.


Siamo infatti stati contrattualizzati da Anpal Servizi, società in house dell'Agenzia delle politiche attive del lavoro, organo statale del Ministero del Lavoro e delle politiche sociali, ma prestiamo la propria opera presso i Centri per l'Impiego, dai quali riceviamo le direttive e le istruzioni per lo svolgimento delle nostre attività. Le modalità e i limiti dei nostri compiti e delle funzioni che svolgiamo sono pertanto definiti dai Responsabili dei Centri per l'Impiego, ma alla fine di ogni mese dobbiamo presentare il Reatr, la relazione sugli output prodotti, alla società Anpal Servizi. Da una parte abbiamo in essere un rapporto di lavoro che contempla un progetto con obiettivi prefissati da raggiungere e dall'altra viviamo la soggezione all'ente presso il quale prestiamo assistenza tecnica, che di fatto in diversi territori sovente limita lo svolgimento delle attività previste dal nostro contratto e di conseguenza il raggiungimento degli obiettivi prestabiliti.

In questo clima viene a mancare anche un dialogo ed un confronto diretto con il nostro datore di lavoro, Anpal Servizi, in quanto ci limitiamo ad osservare le disposizioni che ci vengono impartite da entrambe le parti, talvolta non precisamente in linea in vista degli obiettivi da raggiungere, con l'animo e la consapevolezza di chi vive un rapporto di subordinazione in condizioni di precariato.

Noi Navigator abbiamo creduto e crediamo tuttora nel progetto del Reddito di Cittadinanza, che come ricorda Mastrapasqua è per definizione legislativa " Misura fondamentale di politica attiva del lavoro" prima ancora che "di contrasto alla povertà e alla disuguaglianza".

IL MITO DEI NAVIGATOR

È ora di sfatare il mito dei Navigator che devono creare i posti di lavoro per i beneficiari del Reddito di Cittadinanza. Loro compito non è questo bensì quello di offrire misure concrete per mettere in condizione i percettori del Reddito di potersi reinserire nel tessuto sociale e produttivo. E i Navigator che ancora non sono stati rinnegati da chi ha dato loro vita, la loro missione intendono portarla a compimento riconoscendo l'importanza delle loro funzioni e il ruolo insostituibile che rivestono nella rete degli attori delle politiche attive del lavoro.

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