Gentile Corriere della Sera
in merito all'articolo di Ferruccio De Bortoli del 11/01/2021 dal titolo “Navigator addio ma si può evitare la deriva delle risorse” ci permettiamo di fare alcune precisazioni:
a) I navigator sono stati reclutati con una selezione pubblica che prevedeva, per l'accesso, una prima scrematura in base al voto di laurea magistrale ottenuta con la media dei voti delle domande presentate. Tra 77.000 candidati ne sono stati selezionati 2.980 che hanno una media di età di 35 anni e 107 come voto di laurea medio. La prova selettiva scritta è consistita in 100 domande con scelta tra 4 risposte in 10 materie specialistiche. Per fare un paragone, in altri concorsi nei CPI in corso è prevista una prova scritta su 3 materie con 60 domande con scelta fra 3 risposte. Come si vede, la selezione dei navigator è stata estremamente rigorosa.
b) La “soluzione” prospettata dal Professore Maurizio Del Conte (un interlocutore non neutrale visto che è l'ex Presidente di Anpal), alla prova dei fatti, non è realizzabile perché molti dei concorsi regionali sono stati già banditi e, in alcuni casi, anche espletati. Inoltre essi prevedono per il loro accesso titoli inferiori rispetto a quelli dei navigator rispettivamente per la categoria C un diploma mentre per la categoria D una laurea triennale. Non proprio un esempio di meritocrazia.
c) Troviamo del tutto inutile l'affermazione del Professore Maurizio Del Conte sul fatto che i navigator sono stati selezionati “senza tenere conto di alcuna esperienza pregressa”. Non è, infatti, prevista per nessuna delle figure bandite dalle Regioni tale “esperienza pregressa” eppure nessuna voce si leva verso questo “scandalo”. Più semplicemente, è solo una polemica sterile.
d) Sul fallimento del nostro operato servirebbe contestualizzare i risultati ottenuti (in piena pandemia che ha chiuso per mesi i CPI, molti sono tuttora chiusi al pubblico e agli stessi Navigator) con la platea di riferimento del Reddito di cittadinanza (RdC), composta in larga parte da ultra quarantenni, con bassa scolarità, basso contenuto professionale, analfabetismo digitale e carriere lavorative discontinue. Se a questo aggiungiamo le difficoltà di un adeguato coordinamento tra i diversi attori coinvolti nel processo burocratico entro cui operano i navigator, sarà più facile dare un giudizio equo e non sommario.
Infine vorremmo prospettare noi una possibile “soluzione”: Il nostro contratto scade il 30 aprile 2021 e tutti/e noi siamo interessati alla continuità lavorativa, sia chiaro, però ci teniamo a precisare che il nostro rinnovo non deve passare come una soluzione tampone perché non si è riuscito a potenziare i CPI come previsto. Noi chiediamo che venga riconosciuto il nostro lavoro, che venga tenuto in considerazione il valore aggiunto che siamo riusciti a dare in un settore storicamente sotto finanziato, che venga certificato che, senza di noi, la vasta platea di percettori Rdc non potrà essere assorbita dalle strutture esistenti anche dopo il potenziamento previsto delle 11.600 unità che saranno assunte dalle regioni nei CPI. Solo come diretta conseguenza di questo riconoscimento riteniamo che sia giusto ottenere una proroga dei nostri contratti, valorizzare i nostri profili, piuttosto rari nell'amministrazione pubblica, e pensare, alla luce delle riforme che il Governo vuole adottare, ad un nostro utilizzo in questi nuovi progetti. Non fare ciò sarebbe l'abdicazione dello Stato che ha speso risorse pubbliche per reclutarci, formarci e farci lavorare. Si dica chiaramente se il nostro operato, nonostante tutte le difficoltà sopra riportate, può essere considerato marginale, se lo Stato ritiene sua funzione primaria investire verso il superamento delle diseguaglianze dovute alla povertà. Se la risposta, come auspichiamo, è affermativa, ci domandiamo: ha senso, soprattutto in questa fase di emergenza, privarsi del valore di 2700 professionisti ridisegnandone, eventualmente se necessario, fini e compiti? A.N.NA Associazione Nazionale Navigator www.associazionenavigator.it
Comments